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Questo fascicolo si divide in due parti: il ricordo del terremoto del 23 novembre 1980 a quarant'anni dall'evento e le biografie di molti antifascisti campani. Il ricordo del terremoto riguarda sia il coinvolgimento personale di Guido D'Agostino, sia i modi in cui il nostro istituto, nelle sue pubblicazioni, e la rivista Meridione, diretta da D'Agostino, hanno compiuto il «doveroso sforzo collettivo di memoria», collegato alla «fondamentale necessità di interpretazione del presente». Perciò in appendice all'articolo sono riportati frontespizi e indici dei numeri del Bollettino dell'ICSR e di Meridione dedicati all'evento, nonché le tabelle sull'analisi elettorale dei comuni terremotati dell'Irpinia nel periodo 1946-1980, apparsa sempre sul Bollettino ICSR. La gran parte della rivista riprende un discorso iniziato già nel numero 2018-2019, un discorso che si può riassumere attraverso la formula: raccontare l'antifascismo attraverso la vita dei suoi protagonisti. In questo numero si continua su questa strada, ma con due diversi orientamenti: le ricostruzioni analitiche, compiute attraverso una sistematica ricerca d'archivio delle vite di Antonio Cafasso, ad opera di Andrea D'Angelo, e di Emilia Buonacosa e Nicola Patriarca, ad opera di Giuseppe Aragno. A queste tre biografie possiamo assimilare la difficile esistenza dei confinati politici di Ponza, analizzata da Rosanna Conte, e cinque sintetiche biografie di Antonio Armino (scritta da Pino Ippolito), Pasquale Schiano (Nicola Terracciano), Giovanni Marino (Luciana Cucari), Maddalena Cerasuolo e Maurizio Valenzi, entrambe scritte da Giulia Buffardi. Il fascicolo contiene infine una interessante memoria familiare, ad opera di Pasquale Borghese, sulla presenza degli ebrei nel rione Cappella Vecchia a Napoli e su come i napoletani fossero estranei all'antisemitismo fascista.